I frutti della vigna

27.09.2020

Fra le tante suggestive immagini a cui il nostro Dio si paragona, è molto attraente quella del vignaiolo che si prende cura amorevole della sua vigna. La cura, la difende, pianta le viti prescelte, le migliori, attendendo poi il momento del raccolto per godere degli attesi frutti. 

Così il Signore Dio si comporta con il suo popolo prediletto. Nulla lascia di intentato perché la sua vigna abbondi di splendidi grappoli. Purtroppo le legittime attese del Signore restano ripetutamente deluse per colpa delle infedeltà dei suoi amati che al posto dell'uva buona gli porta l'amara ed acerba uva selvatica. Che triste delusione! 

San Paolo è ben consapevole che spesso le infedeltà al Signore derivano dalle eccessive preoccupazioni per le cose della terra, quelle che ci fanno trascurare quelle più preziose del cielo. Vincere allora le inquietudini, le eccessive preoccupazioni assumendo un interiore atteggiamento di fiducioso e filiale abbandono al Padre, nella preghiera, significa riassumere la linfa vitale che garantisce i frutti migliori e più abbondanti. Occorrono i doni dello Spirito per essere sapienti e saggi. 

Non solo un popolo prediletto può sperimentare l'infedeltà, ma perfino i capi religiosi, quelli che dovrebbero essere i primi testimoni, sacerdoti, dottori della legge, scribi e farisei cadono nella tentazione della falsità e dell'ipocrisia. La responsabilità in questi casi si accresce a dismisura e il peccato diventa di una particolare gravità. Non solo non si compie il bene, ma si impedisce ad altri di compierlo. Perciò, il peccato diventa motivo di gravissimo scandalo ed è duramente condannato dal Signore: «Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina, e fosse gettato negli abissi del mare». 

Accogliere con infinita gratitudine la parola di Dio e coloro che ce la porgono è uno dei doveri principali del cristiano. È la garanzia che rende veramente fruttuosa la nostra vita agli occhi di Dio e anche del nostro prossimo.

Cosa ricordarci per oggi, anche per la festa di San Francesco, patrono del creato? Forse di cercare di essere buoni agricoltori, buoni amministratori di quella vigna verde, curata e piena di uva buona, perché quel che abbiamo ricevuto noi in dono, possa rimanere anche un nostro dono ai nostri figli. 

Preghiamo affinché il Signore ce lo conceda.

© 2023 Manuel Gregori. Tutti i diritti riservati.
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